Il Cristo che entra a Gerusalemme cammina verso la Morte.
Che non sarebbe uomo davvero se insieme al nascere non vedesse il morire.
La Morte colma la misura della sua esperienza umana.
Più di così non si può, più in là non si va.
Umano al colmo.
Perché solo al colmo si può tracimare.
Pensieri
«Un varco nel recinto». Di samaritani e granelli di senape.
Se volete il Dio di Gesù Cristo lo trovate lì, dove un uomo o una donna stanno al capezzale di un altro, uomo o donna, senza domande, rischiando la vita, dando il tutto per tutto, affermando così – in modo così umano – che quella vita è degna di salvezza.
Quella cura è il «recinto sacro» per eccellenza, il più bell’«abito liturgico».
«Sapienza vo’ cercando». Pensieri d’emergenza.
La Sapienza si nutre di umanità, di realtà, di storia nelle quali si intreccia una parola che “viene dall’Alto”, per una vita che “rinasca dall’Alto”.
Ma senza l’umano, il reale, la storia non c’è Sapienza.
E a me pare che li si abbia proprio persi di vista.
«Fare Speranza». In mezzo alla tempesta.
Molti chiedono parole di Speranza.
Ma se non ho letto male il Vangelo, la Speranza cristiana, più che un discorso, è una vita donata per amore.
La Speranza cristiana forse si dice, ma anzitutto si fa.
E io sono grato a chi, in questo tempo, col suo fare, “fa sperare”.
Che creda, o no.
Punto di partenza.
Mi son sentito piccolo.
Non c’era in lui nulla di eccezionale, niente che potesse farmi sentire così. Nulla di eroico o di particolarmente meritevole. Parlava solo da sopravvissuto. Senza enfasi, senza esagerazioni, le sue erano le parole di uno che ha lottato per la vita.
Io, in effetti, non l’ho mai fatto.
Solo allora è Vangelo.
Perché è pur sempre vero che:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.» (Mt 7, 21)
E non c’è altra volontà del Padre che non sia l’amore senza misura.
Vorrei vedere le tue mani.
Divina Maternità di Maria
Vorrei vedere le tue mani, i tuoi occhi, il tuo volto Madre nostra.
Mani, occhi e volto che vorrei fossero i miei.
Che sarebbe bello fossero sempre i nostri.
Il Meglio di te. Pensieri sulla santità.
Il «meglio di sé» non è il prezzo della santità, ma il risultato dell’opera della Santità di Dio in noi.
La mia santità non è il sacrificio della mia vita per Dio.
Ma il Suo prodigarsi perché per me sia sempre Vita.
Al meglio di me.